Molto spesso una misura specifica ed una determinata proporzione influenzano la percezione di una certa armonia generale. Ma chi ha stabilito questi canoni?
Gli stessi artisti nel corso del tempo hanno creato questa opinione generale, affermando alcune “regole” che all’interno delle accademie sono diventate la base per vere e proprie divisioni in generi, tanto da poter quasi sorridere come con sole tre parole “altezza mezza bellezza”, si potesse riassumere la giusta misura di una persona.
Sebbene il corso dei secoli avesse insegnato a trattare con uguale rispetto due classi distinte, si tendeva ad affidare una maggior considerazione e premi di ben più alto respiro economico ai pittori che facevan di figura rispetto a coloro che si dedicavano alla natura morta. Le divisioni o meglio le specializzazioni introducevano ulteriori classificazioni per quei pittori che si occupavano solo di fiori o frutta o di quadrature, fino alla lunghissima ma molto interessante querelle tra gli “accademici” ed i “progressisti”.
Ricollegandosi a questa tradizione il lavoro di Mario Minarini ritrova l’assoluta bellezza nelle piccole cose.
I fiori, soprattutto le rose, fresche o lasciate appassire, sono condotte con cura e pienezza di colore, mentre ai margini lo scabro supporto appare tra le linee orizzontali e verticali delle rapide pennellate.
Piccoli formati si alternano a grandi composizioni che pian piano si fanno più materiche, per un artista che giorno dopo giorno crede nel proprio lavoro e nella vitalità della città in cui vive.
Silvia La Rossa (Firenze, 2015)
The characters in Mario’s works reflect his development of designing and composition in modern life settings which create a personal illustrating poetry.
This link between nature and mode of representation is scrupulously magnified in every compositional detail. The outcome is a poetic composition.
Which when contrasted with a precisely rendered landscape is the evidence of a sense of naturalistic beauty and practical thought processes.
The clarity and individual definition of composition features mixed objects such fruit, flowers, jars, bottles, musical instruments, views and landscapes.
All of which are executed in perfect colour and harmony and display the virtuosity of Mario’s ability as a modern master.
Luciano Cassara (Guilford, 2014)
…Assillanti contenuti simbolici, forza di proiezione espressiva sulla tela, varietà di forme e di modelli e di approcci e, certo non ultimo, grandissimo talento disegnativo, sono i connotati di Mario Minarini, pittore fiorentino ancora assai giovane ma da un decennio in cammino verso la prodigiosa maturità.
…Minarini mostra nei più frequenti vasi di fiori e composizioni, altro intimo momento del suo alfabeto della realtà, più che intenzionali nature morte dove l’accesa luminosità dei ciuffi di petali coloratissimi (incendi di rossi e di bianchi) nelle sferiche rotondità monocromatiche dei vasi e delle ciotole, si accompagnano in fragranti sinfonie pittoriche.
…Certo della sua sobria, velata, asciutta eleganza può richiamare, anche qui, qualche eco da Sironi a Morandi, come pure il magistero di quel grande appartato pittore di fiori che è Osvaldo Curandai, ma la resa pittorica è tutta del nostro, segnata anche dalla leggerissima tempesta dei pennellati fondali su cui queste nature vive (e non morte) spiccano.
…Forte della mai esibita sapienza, della migliore tradizione, ma teso soprattutto a un mondo diverso di cose e di figure, si propone come una grande promessa dell’inquieta scena contemporanea.
Pier Francesco Listri (Firenze, 2010)
…Mario Minarini, un giovane artista fiorentino con molta sapienza e intuito creativo è capace di cogliere l’intima essenza delle strade e dei paesaggi fiorentini.
…Minarini è anche maestro nel rievocare nelle sue opere, che contemplano anche oggetti e nature morte, la luce particolare e unica che fa di Firenze un’ icona di bellezza e armonia riconosciuta a livello mondiale.
Fabio Caselli (Firenze, 2014)
Presidente Accademia Musicale di Firenze
Presidente Academia de Arte de Florencia
…I suoi dipinti sono una festa di colori che si accendano e si smorzano con nobile ed eccezionale eleganza.
…Che si tratti di nature morte o di teneri scorci fiorentini, in essi domina il nostalgico richiamo verso un’epoca passata, quando gli artisti (e Mario è un artista) riuscivano ad esprimersi con quella tenera affettuosità, che comunicava con l’anima di un vasto mondo, attento e fortemente interessato.
…Minarini ha la vocazione dell’arte come verità essenziale, che ha fatto della sua inquietudine una barriera, una difesa ad oltranza, senza cedimenti, seguendo con determinazione la sua stella polare: la Bellezza.
Giampiero Iacopini (Firenze, 2015)
Accademia Musicale di Firenze